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Perduto nel Sudamerica

Una storia d'amore e di resilenza in un ambiente di odio

 

La Finalità della Storia

Si tratta di parlare di resilienza e positivismo. Non importa quello che ci succeda, il ricovero è sempre possibile, non della vita che avevamo, ma della vita che volevamo avere. Tutto quello che ci succede, prima o poi, ha un impatto positivo o negativo in noi, ma c’è sempre l’opportunità di superare quello che ci capita e di diventare quelli chi vogliamo essere, avvicinandoci così ai nostri ideali, quelli definiti dalla nostra propria mente, non quelli dettati dalla società.

Nel processo di sviluppo di questa conversazione, questa storia diventò un tentativo di avvicinare delle culture che anche si trovano in America, molto al sud. Nel sud del sud.

Quando i cileni, in particolare, così come gli italiani, si spostano a un’altro paese, diventano parte dello stesso tessuto della nuova società. Io sono tutti e due, cilena e discendente d’italiani, e sono diventata cittadina degli Stati Uniti, fatto molto serio che prendo con molta responsabilità.

Con tutto quello che sta succedendo oggi nel mondo, la gente qua (negli Stati Uniti) ha dimenticato altra gente, in altri paesi, persone che hanno sofferto anche loro, ma sono di quelli chi decisero di non affrontare i loro problemi, e la loro storia, in un modo punitivo. Tutt’al contrario, loro decisero di mettere tutto dentro e di continuare avanti a un grande costo, tanto economico come sociale, per il quale ancora oggi stanno pagando.

La repressione subita in quella parte di America si può ancora sentire in ognuno di noi. Fu un processo lungo e doloroso di digradazione e disumanizzazione. Ancora oggi si può ascoltare e sentire l’odio e il dolore in molti.

Per quel motivo, ho deciso che questo libro doveva centrarsi nell’impatto di quel maltrattamento nell’individuo, il quale ancora adesso mi causa dolore, anche se non sto parlando del mio proprio. Si tratta delle vite e delle difficoltà di molti, chi, nonostante, hanno avuto una vita decente, una con dignità. Una vita che avrebbe potuto essere più allegra e molto più di quello che risultò essere; quella è la parte triste della storia. La parte positiva è che, nonostante tutto, quelle persone riuscirono a diventare quelli chi veramente volevano essere, nel ambiente altamente materialista di consumismo che quella repressione portò con sé, un mondo senza sostanza e senza benevolenza.

Perché Perduto nel Sudamerica? Perché il titolo?

Quando stavo scrivendo il libro mi sono persa. Ero persa, sommersa in un passato che avevo lasciato indietro per un buon motivo. Pensai in tutto ciò che si perse e non si poté mai ricoverare. Pensai in tutti coloro chi si sono persi, i maltrattati, e tutti gli altri, quelli chi non sono stati perseguitati, ma anche così, rimasero con le loro libertà inibite, spinti a vivere una vita di sopravvivenza senza senso in un sud dimenticato da tutti.

Il Cuore della Storia

Si trova in quello che ci fa essere umani e in ciò che ci disumanizza. Cos’è che ci fa andare avanti quando soffriamo un assalto inumano?

Gli assalti inumani sono comportamenti molto primitivi, ma non del tipo animale. Quando gli esseri umani si comportano in una maniera primitiva non si comportano come gli animali (quello sarebbe insultare gli animali), lo fanno con premeditazione e cattiveria pura. Secondo la mia esperienza, la cattiveria è inserita soltanto in certi esseri umani. Per essere cattivo c’è bisogno di essere coscientemente malintenzionato, e soltanto gli esseri umani hanno coscienza, gli animali no. La cattiveria è la forza interna di individui coscienti amorali o immorali, i quali disumanizzano ad altri individui coscienti. In quel modo, sono capaci di sentire il loro proprio potere, altrimenti, sono privi d’identità, soltanto trovano la loro identità quando operano nella profondità più grande della loro inumanità.

Di cosa si tratta il libro?

Si tratta delle vite di un padre e della sua figlia inserite in un ambiente unico. Hanno un primo incontro molto amorevole per dopo allontanarsi per molto tempo, soltanto vedendosi di tanto in tanto. Finché un giorno sono forzati a continuare il cammino insieme, confrontando quello che succede attorno con coraggio e forza, aggiungendo persone di buona volontà alle loro vite, persone di diverse culture.

Il padre, Aldo, non questiona mai niente, lui soltanto continua avanti. Lo spingono a riflettere sulla sua vita quando lo trattengono. Per la prima volta, comincia a pensare in tutto ciò che sta succedendo al suo intorno e quanto di tutto quello è la sua propria responsabilità. In quel processo, si rende conto dell’importanza della sua figlia nella sua vita.

La figlia, Stella, riflette sulla sua vita dall’inizio, da quando è una bambina, ma si sente invincibile comunque. Quando cresce, deve affrontare due realtà: l’esperienza tragica del suo padre, che lo ha lasciato in qualche modo paralizzato, e anche le proprie limitazioni.

Il modo in cui risolvono i loro enigmi va in due direzioni: Aldo si avvia al suo passato, e Stella si concentra nel suo futuro. Ciò che hanno in comune è il loro presente, i preziosi momenti condivisi.

Scelsi il romanzo

Perché mi permette di includere la realtà di molti in ogni personaggio, ogni scena, ogni capitolo, anche se non stanno cercando di parlare per tutti in nessuno dei paesi menzionati. Nessun personaggio in particolare rappresenta a nessuna persona nella realtà.

D’altra parte, cos’è un romanzo? E cos’è la realtà? Quello che definiamo come realtà si esprime attraverso la saggistica, la quale è una collezione di percezioni di persone con una prospettiva particolare, però limitata. Quelle percezioni possono perfettamente essere manipolate e quelle prospettive possono avere una chiara doppia intenzione.

Dunque, un romanzo basato sulla realtà come questo può essere ancora più vero che il più fattuale dei libri di saggistica. Nello stesso modo, un libro fattuale può essere più lontano dalla verità che il più immaginativo dei romanzi.

In poche parole, quello che sembra reale può essere completamente fittizio, secondo le limitazioni e intenzioni dello scrittore.

Io non ho un motivo ulteriore quando scrivo. Il mio unico interesse è quello di permettere agli altri di parlare attraverso me, io sono semplicemente una interprete. Quello non mi impedisce di essere responsabile, devo essere ancora più responsabile e precisa quando scrivo perché sto includendo i pensieri e, per tanto, le vite di molti in un collage di storie interconnesse e fuse per ottenere un risultato generale, profondo, forte, insolito. Perché, come nella vita reale, tutti siamo la somma degli altri, e insieme le persone possono diventare straordinarie.

Questo è un libro internazionale

Il libro si muove fra Nordamerica, Sudamerica ed Europa, le loro interdipendenze e le loro interconnessioni, perché mi trovo fra di loro. Dal mio punto di vista, non si tratta di chi è chi come influenza economica o politica. Secondo me, si tratta di quello che abbiamo in comune e le cose straordinarie che possiamo fare insieme, guardandoci allo specchio noi per primi, dopo a tutti gli altri agli occhi, e così trovare il valore in ognuno di noi. Forse ho una prospettiva idealista di come dovessero essere le cose, nel senso che sempre è possibile usare il cervello per trovare soluzioni. Il denaro parla per se stesso, dice la gente qua negli Stati Uniti, ed è vero, ma il denaro non può sostituire le persone, le persone sono il vero valore che hanno i paesi. Quelli che ragionano non si sentono molto spesso attraverso i mezzi di comunicazione, essendo loro la maggioranza, com’è che non sappiamo di loro?

Questo libro si concentra in quel tipo di gente ragionevole, quelli non ascoltati, alcuni dei quali non si trovano più in questo mondo e i quali non vissero le loro vite invano.